La collezione degli olivi

Il paesaggio mediterraneo è contraddistinto dalla presenza di un enorme patrimonio genetico che riunisce varietà (cultivar) di olive dalle molteplici caratteristiche, e piante, millenarie o secolari, significative di una riserva biologica (biodiversità) radicata in ambienti e territori diversi. L’origine delle varietà risale ad un gruppo di piante “affermate e riconosciute” che forniscono l’attuale produzione olivicola; la biodiversità (diversità naturale) è, invece, rappresentata da un numero rilevante di “olivi antichi”. Queste piante, crescendo in modo spontaneo in ambienti diversi ed anche in condizioni climatiche limitanti (per aridità, per freddo, ecc.), hanno acquisito, nel tempo, la capacità di tracciare il territorio occupato.
La biodiversità è quindi il risultato di lunghi processi evolutivi. L’evoluzione è il meccanismo che da oltre tre miliardi di anni permette alla vita di adattarsi al variare delle condizioni sulla terra e che deve continuare a compiersi per realizzare risorse per il futuro. La biodiversità deve, tuttavia, essere intesa, non solo come il risultato dei processi evolutivi, ma anche come il serbatoio da cui attinge l’evoluzione per attuare tutte le modificazioni genetiche e morfologiche che originano, nel tempo, nuove esseri viventi.
In questi ultimi decenni, cambiamenti climatici, legati a fenomeni di inquinamento industriale, catastrofi naturali e scelte della società (spinta urbanizzazione, ecc.), hanno provocato una notevole riduzione della diversità naturale e della sua espressione genetica; è evidente che anche l’olivo non è stato sottratto a tale evento. Si è, in pratica, ridotto il “range” di opzioni per produttori, operatori del settore o chiunque si trovi nella posizione di scegliere una varietà che debba rispondere a ben precise esigenze economiche.

Nel tempo, il problema della scomparsa della biodiversità ha acquisito spessore internazionale.
In considerazione del valore ecologico, genetico, scientifico, educativo, culturale, sociale ed economico delle risorse genetiche per il futuro delle attività produttive del genere umano, la FAO, come Agenzia dell’ONU per l’agricoltura e l’alimentazione, ha elaborato il “Piano di azione globale” nel quale sono coinvolte le istituzioni di ricerca che hanno attivato interventi comuni per prevenire e attaccare alla fonte le cause della significativa riduzione o perdita della diversità e per realizzare iniziative per la salvaguardia delle risorse genetiche.

L’Italia vanta il maggior numero di cultivar al mondo, e hanno per la maggior parte un area circoscritta. Un elemento di caratterizzazione pertanto è la regione di origine.

Nell’area del mediterraneo esistono circa 600 differenti cultivar di olivo , nella nostra raccolta ne abbiamo 40 . Ognuna di queste cultivar differisce dall’altra per aspetto della pianta, delle foglie, produzione di olio, epoca di maturazione , attività a produrre olio.

La biodiversità può in un campo come il nostro, mettersi bene in mostra confrontandosi visivamente l’un l’altro. Cosa non possibile facilmente osservando una singola culivar di olivo (vedi foto)

La collezione degli agrumi

Con il termine generico di agrumi vengono oggi indicate tutte quelle specie e cultivar (arance, mandarini, pompelmi, limoni, lime e cedri) conosciute e diffuse, presenti sulle nostre tavole, nei mercatini rionali o nei grandi mercati, nelle ville patrizie o nei più moderni e accoglienti terrazzi cittadini o, ancora, nelle vie e nelle piazze di molte città mediterranee, appartenenti principalmente al genere Citrus.

Il termine prende origine dalla forma latina cedrus, derivante a sua volta dalla parola greca kedros, che indicava alberi di cedro, pino e cipresso. Il genere Citrus appartiene all’ordine delle Geraniales, famiglia Rutaceae, sottofamiglia delle Aurantioideae.

La famiglia delle Rutaceae comprende circa 160 generi e ben 1650 specie tra alberi e arbusti.
L’individuazione dell’area di origine e diffusione degli agrumi ha rappresentato un aspetto di difficile lettura che ha portato a conclusioni non sempre concordanti. Tuttavia oggi, alla luce dell’ampiezza del germoplasma agrumicolo ivi presente e sulla base delle numerose ricerche svolte, si concorda nel ritenere le regioni tropicali e subtropicali del Sudest asiatico, del nord-est dell’India, della Cina meridionale, della penisola indocinese e dell’arcipelago malese i centri primari di origine a partire dai quali iniziò la diffusione negli altri continenti.

L’origine delle singole cultivar è di seguito riportata in maniera molto semplice nel disegno.

Nella nostra azienda sono presenti alcuni degli agrumi coltivati nelle nostre aree e di seguito riportate in figura.

La macchia mediterranea

La macchia è uno dei principali ecosistemi mediterranei. Si tratta di una formazione vegetale arbustiva costituita tipicamente da specie sclerofile, cioè con foglie persistenti poco ampie, coriacee e lucide, di altezza media variabile dai 50 cm ai 4 metri: spesso si tratta di formazioni derivanti dalla foresta mediterranea sempreverde.

La macchia mediterranea presenta una distribuzione prevalente nelle zone caldo-aride, caratterizzate da inverni miti e umidi ed estati calde ed aride, con scarse precipitazioni. Ad effetto di tali condizioni, specie fra gli arbusti, ed in generale, è diffuso il fenomeno della estivazione totale o parziale, cioè le piante concentrano la fase di maggiore vegetazione in inverno o in primavera, mentre sono in parziale o totale stasi vegetativa in estate.

La maggior parte delle zone di macchia mediterranea si sviluppa sui declivi con suolo poco profondo e soggetto a un rapido drenaggio, su cui le formazioni della macchia svolgono una funzione importantissima di difesa del suolo dalla erosione da parte degli agenti atmosferici, assicurando un’efficace regolamentazione idrogeologica. Costituisce un esempio di microambiente, fornendo nutrimento e riparo a insetti, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

OGLIASTRO

ALLORO

CORBEZZOLO

IL CAPPERO

ERICA ARBOREA

GINESTRA

OLEANDRO

PALMA NANA

MACCHIA MEDITERRANEA

Nella nostra azienda c’è un’area che per la presenza di lave affioranti non è stata utilizzata per tantissimo tempo dalle attività agricole o che sono state in un passato remoto eseguite in maniera marginale con attrezzature manuali e comunque tali da non distrurbare la flora e la fauna locale in maniera significativa.
Sono li presenti falchi pellegrini, poiane e aironi che spesso vengono ad abbeverarsi nell’acqua raccolta per fini irrigui. Ma anche volpi, ricci e serpenti.
Abbiamo anche ricostruito, sotto la terrazza del Ristorante, una grande aiola con la macchia mediterranea con di diverse varietà di piante e fiori tipici della macchia mediterranea.

La collezione di galline ornamentali

Ad uso principale per le scolaresche che vengono a visitare l’azienda, abbiamo una collezione di galline ornamentali atte a mostrare quanto ampia e variopinta sia la biodiversita anche nel mondo animale.

NERA D’ANVERSA

VIANDOTTA ARGENTINA

CIUFFATA OLANDESE

PADOVANA ORLATA NERA GRAN CIUFFO

GALLINA SICILIANA RUSPANTE

La gallina siciliana ruspante fornisce l’agriturismo di uova fresce ogni giorno.